Et voilà. Il Principe torna a colpir. A farne doglianza, questa volta, è il perfido Diavolo, con tanto di coda e corna, ma senza forcone. Il satanico arnese, al fin della lotta, non campeggiava più nelle diaboliche mani di Milanello: a cercarlo bene era in luoghi ben più remoti e reconditi !
Il Grifone, poco abituato al volo d'altura, iniziava l'aspra lotta timoroso degli alfieri rossoneri, soffocando la sua rapace indole e esponendosi eccessivamente al fuoco delle bordate lombarde. Solo la provvidenza, invocata come sempre dal devoto brasiliano, alleggeriva la portanza alle ali del mitico animale.
Ma chi l'ha dura la vince, e il paladino d'oltremanica, in un impeto vincente, disegnava una parabola velenosa che sembrava indirizzare la contesa in senso avverso.
Per necessità e lungimiranza, lo stratega di Grugliasco mutava aspetto alla truppa: il riposo e le ritrovate forze conferivano al Grifone quel nobile aspetto che tutto il regno ha finora rimirato e, armato di scimitarra e fioretto, conquistava il centro della lotta, costringendo la truppa del satrapo nano a chiudersi entro le barricate. Solo i cavalieri d'oltreoceano impensierivano la retroguardia rossoblù, ma l'impeto dei liguri guerrieri metteva a dura prova i vecchi difensori dirimpettai.
In questo franger di urla e metalli, si ergeva dal clamore la nobile figura del Principe di Baires, elegante come un cigno e spietato come le creature degli abissi. L'alfiere della riscossa dapprima scrollava le mura vacillanti della difesa avversaria, e poi riequilibrava le sorti della contesa con la precisione del calibro.
Al fin della disfida l'eroe sorride. E con lui un intero popolo, che gaudioso ne narra le supreme gesta.
Il Grifone, poco abituato al volo d'altura, iniziava l'aspra lotta timoroso degli alfieri rossoneri, soffocando la sua rapace indole e esponendosi eccessivamente al fuoco delle bordate lombarde. Solo la provvidenza, invocata come sempre dal devoto brasiliano, alleggeriva la portanza alle ali del mitico animale.
Ma chi l'ha dura la vince, e il paladino d'oltremanica, in un impeto vincente, disegnava una parabola velenosa che sembrava indirizzare la contesa in senso avverso.
Per necessità e lungimiranza, lo stratega di Grugliasco mutava aspetto alla truppa: il riposo e le ritrovate forze conferivano al Grifone quel nobile aspetto che tutto il regno ha finora rimirato e, armato di scimitarra e fioretto, conquistava il centro della lotta, costringendo la truppa del satrapo nano a chiudersi entro le barricate. Solo i cavalieri d'oltreoceano impensierivano la retroguardia rossoblù, ma l'impeto dei liguri guerrieri metteva a dura prova i vecchi difensori dirimpettai.
In questo franger di urla e metalli, si ergeva dal clamore la nobile figura del Principe di Baires, elegante come un cigno e spietato come le creature degli abissi. L'alfiere della riscossa dapprima scrollava le mura vacillanti della difesa avversaria, e poi riequilibrava le sorti della contesa con la precisione del calibro.
Al fin della disfida l'eroe sorride. E con lui un intero popolo, che gaudioso ne narra le supreme gesta.
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