mercoledì 1 ottobre 2008

'Poeti immaginati' di Alberto Terrile


Un diario emozionale, così nella prefazione Alberto Terrile definisce Poeti immaginati, suo secondo libro edito da La Lontra.

Una raccolta di sembianze, gesti e pensieri, con protagonisti poeti e musicisti incontrati dal fotografo, attraverso cui vengono proposti e raccontati alcuni momenti dell'esistenza dell'autore. Pagine in cui si possono incontrare personaggi del calibro di Lawrence Ferlinghetti, Ed Sanders, Diane di Prima, Joanne Kyger, e ancora Alejandro Jodorowsky, Lou Reed, Peter Hammill, Ray Manzarek, Lydia Lunch e Howard Marks. «Queste pagine - rivela Terrile - nascono da un'esigenza di onestà, l'onestà di dire esattamente le cose che ho vissuto e provato. I personaggi ritratti sono miti che hanno scandito alcuni momenti della mia vita e aver interagito con loro acquista un senso particolare nel libro. L'idea - continua - è proporre alcuni protagosti dell'adolescenza e rivisitarli nell'oggi: per vedere come sono loro e come trovano me».

Acquista, ad esempio, un significato particolare l'incontro con Ed Sanders: virtualmente conosciuto nelle bancarelle di libri usati di piazza Colombo nella primavera del '77 e incontrato materialmente solo anni dopo, oppure Lou Reed, immortalato al Best Western Hotel Metropoli, o ancora Alejandro Jodorowsky, ritratto in treno durante il tragitto Genova-La Spezia. E infine Ray Manzarek, tastierista dei Doors, incontrato nel capoluogo ligure nell'estate del 2001 e fotografato durante il soundcheck dell'unica tappa europea per il tributo a Jim Morrison. «Quando incontri questi personaggi - rivela Terrile - prendi consapevolezza, realizzi che sono carne e ossa, con problemi e paure. Hai il mito di fronte a te ed è umano: sei più pacificato».

Ma Poeti Immaginati non è una galleria di personaggi famosi. Tutt'altro, vuole essere uno spaccato di esistenza. Affiorano così i tratti di una generazione, quella del Settantasette che, come scritto da Terrile, è stata l'ultima a sognare. «Quelli non erano solo gli anni dei pantaloni scampanati e delle giacche di velluto - precisa - questa è solo l'estetica degli anni '70. La mia generazione ha vissuto il terrorismo, la fine degli ideali e, negli anni '80, l'eroina e l'Aids».
La sensazione è quella di rivivere non solo un tempo distante 30 anni or sono, ma anche una città. «Genova - aggiunge Alberto - era viva, rispetto ad ora c'era molto meno e quindi dovevi sviluppare la fantasia. Al Cinema Centrale andavo a vedere i film di Godard, mentre al Sivori i cortometraggi di Warhol».

Ma quella generazione - chiedo - che fine ha fatto? «In parte - risponde - ha trovato un proprio posto, in parte lo sta ancora cercando».

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per la recensione! A breve,23 ottobre alla loggia di Banchi/Festival della scienza atterreranno i miei Angeli (vedi gallery su mio sito www.albertoterrile.it)con catalogo.
Chi farà un salto vedrà il mio lavoro più noto, amato da tante persone, alcune note come Wenders,Carla bley&Steve Swallow,Peter Hammill,Corrado Rustici etc!!!
A presto