giovedì 30 ottobre 2008

Col Cagliari, vittoria e sofferenza


Dopo la bella prestazione di San Siro, ripetersi sugli stessi livelli era molto difficile. E lo era ancor di più perchè, dalla partita del Meazza, erano appena trascorsi due giorni. La vittoria contro il Cagliari va quindi presa così, come è maturata: con tanta sofferenza e qualche sbavatura di troppo.
Ma non è il caso di fare i sofisticati: 16 punti dopo nove partite e un calendario decisamente ostico, ebbene, sono il ruolino di marcia di una squadra che, nonostante la rivoluzione estiva, ha saputo trovare in tempi brevi la cosiddetta quadratura del cerchio.

Dopo la bella vetrina milanese, il Cagliari era decisamente il peggior avversario da incontrare a Marassi. Rispetto a molte altre squadre della fascia medio-bassa, i sardi sanno meglio giocare a pallone e elementi come Fini, Conti, Acquafresca e Jeda sono giocatori di buon livello. La squadra di Allegri ha dimostrato di sapersi chiudersi bene nella propria trequarti e di mettere la gamba anche oltre il lecito consentito.
I ragazzi di Gasperini, dal canto loro, hanno iniziato il match sotto ritmo e sono entrati in partita a scoppio ritardato. Gli isolani hanno così usufruito di qualche tiro dalla distanza e di un’innocua supremazia a centrocampo. Piano piano il Grifone ha affilato gli artigli, ha preso in mano le redini del gioco e ha sfiorato il gol con Gasbarroni. Il vantaggio di Papastathopoulos, che per dovere di cronaca era in netto fuorigioco, ha suggellato una superiore capacità di manovra e una migliore impostazione di gioco, ribadita in seguito da Criscito e Sculli che hanno sfiorato il raddoppio con tiri da lontano.

Dopo il riposo, la migliore espressione del Genoa è stato il bellissimo goal di Thiago Motta: un’autentica perla di qualità cristallina. Il brasiliano si è avventato su un rimpallo e ha trafitto Marchetti con un diagonale liftato da vedere e rivedere su Youtube. Da quel momento i rossoblù hanno cominciato a pagare la stanchezza accumulata: il raddoppio invece che spegnere il Cagliari lo ha rivitalizzato. Prima il palo di Conti e poi il goal di Bianco hanno riaperto il match. Gli isolani, nonostante in 10 per l’espulsione di Fini, hanno continuato a spingere fino e oltre il 90°, ma Ferrari e compagni hanno retto senza troppi affanni, dimostrando che questa squadra, oltre la qualità, sa raggiungere l’obiettivo anche con il cuore.

Unico appunto di giornata, ma si tratta di un’inezia, è lo scarso cinismo in alcune fasi della partita: diversi contropiedi potevano essere gestiti meglio, chiudendo un match che di fatto è rimasto in bilico sino alla fine.
Ora avanti con Udine, e secondo una vecchia legge del calcio: squadra che vince in trasferta
Ai posteri larga sentenza.

0 commenti: