venerdì 31 ottobre 2008

Odifreddi e Nyman: l'incontro


Non capita spesso di incontrare Michael Nyman. Non capita spesso di incontrare Piergiorgio Odifreddi. È ancora meno probabile, sopratutto se si vive a Genova, incontrarli assieme.

Ieri, a dispetto di tutti i calcoli aleatori, sono stato testimone dell'istante in cui hanno fatto conoscenza uno dell'altro. Il pianista inglese, rappresentante del minimalismo in musica e autore di composizioni capaci di toccare il profondo, alla pari del matematico piemontese, è stato uno degli ospiti principali della sesta edizione del Festival della Scienza.

L'incontro è avvenuto a Palazzo Ducale: Odifreddi aveva appena terminato di consumare il suo pranzo, il musicista, appena giunto nel capoluogo ligure, stava invece accingendosi a prendere la forchetta. Un incontro fugace, una breve presentazione, fatta di poche parole scambiate in inglese e alla presenza di pochi intimi. E al tavolo di fronte io, che ho conosciuto il musicista attraverso i suoi dischi durante un'estate della mia giovinezza, e che ho imparato ad apprezzare il pensiero laico di Odifreddi attraverso libri, articoli e interviste.

Una curiosa circostanza.

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