lunedì 23 febbraio 2009

Jankovic gela il San Paolo



Ho assistito a Napoli-Genoa con 40 di febbre, sotto antipiretici e con la coperta a lambire le sopracciglia. Spero mi scuseranno i miei affezionati lettori, quindi, se l'analisi del match non sarà lucida come in altre occasioni.

In preda quasi a visioni mistiche, ho visto una brutta partita, l'esatto contrario della spettacolare sfida andata in scena all'andata. I partenopei hanno evidenziato tutti i problemi che contraddistinguono questo loro periodo negativo: idee confuse, scarsa condizione fisica e poco, anzi, pochissimo movimento senza palla. Il risultato è stato una serie di palloni alti, lanciati da Gargano, se non addirittura dalla linea difensiva, verso Denis e il solitario Lavezzi. A Gasperini è bastato squinzagliare Thiago Motta sull'uruguagio e lasciare a Ferrari e compagni l'ordinaria amministrazione per avere ragione della compagine di Reja. Nel primo tempo anche i rossoblù hanno marciato al piccolo trotto, con la testa forse ancora alla clamorosa rimonta patita in casa contro la Fiorentina, l'unica vera occasione concessa al Napoli è stata una sbavatura su calcio da fermo, che ha permesso al Tanque di incornare tutto solo. Dalle parti di Navarro, l'unico a farsi sentire è stato Milito che, approffittando di una clamorosa incertezza difensiva, ha calciato sul corpo del portiere azzurro. Primo tempo a reti inviolate e squadre negli spogliatoi.

Anche la ripresa si è aperta all'insegna del torpore, fino a quando il Genoa ha capito che poteva vincere la partita. Gasperini allora ha tolto l'evanescente Palladino, mai entrato in partita, e Mesto, autore invece di una buona prova; al loro posto Sculli e Jankovic. Dopo un minuto dal suo ingresso, proprio il serbo ha avuto sui piedi la palla del vantaggio: azione manovrata al limite dell'area, tacco di Milito e Jankovic a ciabattare la più limpida delle occasioni fino a quel momento capitate al Grifone. Ho guardato chi mi stava vicino e ho chiesto: «ditemi che sono i deliri della febbre?». Ma ahimè era tutto vero.
Il vantaggio era però nell'aria e, dopo un azione prolungata nella metà campo napoletana, il luminescente Motta ha innescato nuovamente il serbo che, questa volta, ha infilato Navarro con un preciso piatto destro. Genoa in vantaggio e risultato che restisterà fin oltre il 90°.

E il Napoli vi starete chiedendo? Nessuna reazione dopo il goal subito, qualche calcio d'angolo e un tiro di Vitale da 35 metri sono il campanello di allarme per una squadra che pare aver smarrito il bel gioco di un tempo.

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