domenica 8 febbraio 2009

Peccati di gioventù



Che il Grifone perdesse contro la Roma, non era un'ipotesi campata in aria. Ma la sconfitta, questa volta ha fatto davvero male. Non tanto per la classifica, che rimane sempre molto buona, ma per come è maturata. Buon Genoa nei primi 25', seppure poco incisivo sotto porta, che, dopo il vantaggio giallorosso, invece, ha accusato oltremodo il colpo, non riuscendo più a costruire un'azione degna di questo nome.

Nessun dramma, ovviamente, i ragazzi di Gasperini continuano a respiare aria di alta classifica. Ma se la fame vien mangiando, è altresì vero che questa battuta d'arresto dice qualcosa di significativo sulla maturità di una squadra non abituata a giocare per traguardi prestigiosi. Prendere goal all'Olimpico non è certamente un dramma, eppure, da un punto di vista tattico, la rete di Cicihno ha fatto saltare il banco. In altre situazioni, vedi al Meazza con il Milan, il Grifone aveva mantenuto sangue freddo, rimanendo in partita sino alla fine e riacciuffando il pareggio nelle battute finali.
All'Olimpico, invece, forse l'importanza del match ha appannato la lucidità di gioco. Esempio emblematico, il goal del raddoppio romanista: senza essere contrastato, De Rossi ha fatto 40 metri e ha avuto la libertà di liftare il cross per la botta vincente di Vucinic. Mai nel corso del campionato, il Genoa avevo patito simili leggerezze.

Anche in attacco le idee sono sembrate confuse. Milito, ben marcato da Juan e Mexes, ha avuto poche palle giocabili. Tanto possesso palla e poca sostanza negli 11 metri: gli unici a provarci sono stati Motta, Jankovic e Criscito. I migliori nella trasferta romana.
Probabilmente la Roma ha un collettivo più forte di quello rossoblù, ma è altrettanto vero che la squadra vista all'Olimpico è sembrata più compassata e nervosa di quella vista all'opera finora. Bravura della Roma o limiti del Grifone? Difficile rispondere a questo interrogativo. L'impressione è che la Roma abbia ottime individualità, ma come organizzazione di gioco abbia ancora qualche problemino.

Infine qualche parola sul clima che circola intorno l'ambiente giallorosso: è convinzione di tutta la stampa sportiva, che l'accesso della Magica in Champions League sia il giusto coronamento di una favola che deve forzatamente finire bene. Beh, qualcuno potrebbe dissentire. Una tifoseria intera non ha potuto seguire la propria squadra per evitare le famose punzicate della curva Sud: questo è invertire la causa con l'effetto. Invece che punire i colpevoli, si inibiscono le vittime.
Ma squalificare l'Olimpico, al pari del San Paolo, non è possibile?

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