sabato 14 febbraio 2009

Il test sugli anticorpi


IL TEST SUGLI ANTI-CORPIRicevo e pubblico l'intervento di Roberto Ursino.

"Quello che abbiamo vissuto sabato scorso in Italia è, a mio modo di vedere, un turning-point nella vita politica del nostro Paese.
Che B, per estrazione culturale e lavorativa, sia insofferente alle regole (siano esse dell’UE o prettamente italiane), alle procedure e ai protocolli della Democrazia, è stato da sempre evidente e non lo ha mai nascosto. Ma ciò che ha detto e prefigurato, prendendo come pretesto il caso-Englaro (di cui non si è mai interessato dal 2001 a oggi e verso il quale ha dimostrato assoluto disinteresse anche quando papà Beppino gli scrisse esplicitamente nel 2004), configura un salto di qualità nella sua concezione dello Stato Repubblicano e dei rapporti tra le istituzioni.

La sua viscerale insofferenza per le regole lo ha portato a minacciare una sua chiamata al popolo per modificare il Diritto Fondamentale e, ovviamente, piegarlo alla sua volontà. Ha anche espresso il suo pensiero: il Potere scende dall’alto e si legittima nel plebiscito, in un’orgia populistico-demagogica all’interno di una piazza virtuale, quella del consenso mass-mediatico, “arena” eterea che ha consentito tutte le vittorie elettorali (e anche le sue false-sconfitte) in questi 15 anni.
Si è scritto parecchio sulle frasi di B, e sulle sue infami parole contro Beppino Englaro (accusato addirittura di volersi togliere di mezzo una scomoda verità: la bassezza di quest’uomo si potrebbe racchiudere, se non bastassero le sue centinaia di frasi indegne pronunciate in 3 lustri di politica, SOLO in questa) e la Costituzione (definita filo-sovietica, falso storico visto che venne scritta assieme da social-comunisti, democristiani, azionisti, liberali, repubblicani).

Io vorrei soffermarmi su un altro tema. E cioè: davanti a una minaccia del genere, gli italiani che faranno?
In realtà già nella legislatura 2001-2006 gli strappi istituzionali di B. sono stati gravissimi e numerosi: mai però si era assistito a un conflitto tra i 3 Poteri dello Stato così grave e, solo la fermezza di Ciampi al Quirinale, aveva permesso che non si arrivasse a una crisi di proporzioni e di effetti devastanti.
Ma questa legislatura vede delle novità sostanziali:

1 – controllo totale del Parlamento, svuotato del suo ufficio legislativo e ridotto a votificio di dipendenti del Premier: se B nel 2001-2006 doveva fare comunque i conti con una coalizione composta da 4 partiti, ora ha il completo controllo del PdL e dei due rami del Parlamento con numeri schiaccianti. La Lega, se gli verrà dato (come credo) il Federalismo fiscale, accetterà qualsiasi nefandezza e quindi sarà un alleato fedele.
2 – una crisi economica senza precedenti di fronte alla quale in molti auspicano delle misure “drastiche e decisioniste”.
3 – il controllo delle tv, che ormai da tempo regolano e indirizzano il consenso. E’ il mezzo fondamentale con cui B è riuscito da sempre a operare il ribaltamento della realtà (un esempio straordinario lo abbiamo avuto ieri, 12/02, quando si è fatto intervistare su Canale 5 dal suo schiavo Belpietro dicendo che non ha mai attaccato la Costituzione e Napolitano…)
4 – un’inesistente opposizione parlamentare e una derisione del dissenso che porta a cancellare o a reprimere qualsiasi forma di contrasto contro il Pensiero Unico (il caso-Scuola o caso Di Pietro, addirittura denunciato per vilipendio al Capo dello Stato).

Visto che B ci dice sempre ciò che vuole fare, anche se il giorno dopo lo nega, io mi chiedo: quando la Costituzione sarà minacciata ancora, quando potranno passare riforme Costituzionali e istituzionali a colpi di maggioranza, quando, con la giustificazione di una crisi da gestire in modo deciso, ci avvicineremo a una forma di gestione del potere autoritario-populistico o addirittura a una forma di larvata-dittatura della maggioranza, cosa faremo? Saranno pronte le persone a scendere in piazza per salvare la Democrazia? Ci sarà chi si esporrà?

Io onestamente non vedo tutta questa mobilitazione e una piccola dimostrazione l’abbiamo avuta durante la manifestazione a Roma in difesa della Carta costituzionale, dove erano veramente in pochi. Qualche segnale arriva da piccole organizzazioni, come Libertà e Giustizia e dal povero Di Pietro, ma è veramente poca cosa. E allora chiedo: che anticorpi democratici abbiamo? La storia del Ventennio fascista ci è servita? La lezione è stata dimenticata nelle nuove generazioni che non l’hanno vissuta? La vigilanza democratica esiste ancora nel corpo elettorale?

La verità è che 15 anni di veleni e rimbecillimento televisivo ci ha resi apatici e con gli occhi foderati di prosciutto, nonostante il potenziale eversivo e la pericolosità di questa destra anti-democratica e insofferente alle regole sia manifesto.
Spero di sbagliarmi e di non vivere mai una situazione come quella prefigurata…"

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