martedì 5 agosto 2008

Una domenica di passione


Ricevo e pubblico questo articolo di Alessio Rassi in arte Joker (Genova).



"Cos’è questa passione? A parole molti hanno provato a descriverla e pochi ci sono riusciti. I pochi che hanno centrato il concetto l’hanno fatto con poche parole. Mi piacerebbe poter essere come loro ma riconosco i miei limiti, proprio quelli che Napoleone Bonaparte diceva essere presenti in tutto, anche nelle passioni, e quindi sarò meno conciso.

Se non vi siete mai chiesti dove nascono le feste – apriva Tim Burton nel suo Nightmare Before Christmas – direi che Cominciare dovreste!

E’ nato tutto da una proposta di un amico. Perché non organizzare una gita tra le strade più belle del nostro entroterra, fermarci a mangiare in una trattoria e poi ripartire per un altro pomeriggio da girovaghi?
A quella proposta, un piccolo Edi mi è saltato sulla spalla e mi ha sussurrato: «Perché non approfittarne, per rendere omaggio a EVO, schierando la cavalleria sotto al castello di Santo Stefano d’Aveto, teatro del meraviglioso articolo sulla R27 lungo la Piacenza-Chiavari?».

Giro di chiamate tra amici, prenotazione all’Hosteria Luna Piena e via. Non rimaneva che organizzare il tragitto e le eventuali soste lungo lo stesso per le foto di rito.

Già da un paio di giorni, al ritrovo del venerdì nella solita piazza, si parlava dell’evento. Si programmavano cose che ai più sarebbero sembrate sciocche (come lavare l’auto) e si tornava a parlare di altro porgendo di tanto in tanto (come dei finti smemorati) un pensiero o una frase, anche se usati come intercalare alla giornata di domenica.

Sabato: ultimi controlli, fatto il pieno di 100ottani alle piccole, controllati livelli e pressioni e messe a riposare. La sveglia suona implacabile dopo il classico sabato sera rivierasco (affrontato dopo aver scroccato la macchina al babbo, perché consuma di meno!). Scendo quasi un’ora prima del previsto per sistemare un po’ di cose sull’RS e perché, diciamolo, non stavo più nella pelle! Vederla nel suo blu-francia, lavato e lucidato, mi rende sempre orgoglioso dell’acquisto. Attendo quello che sarebbe stato il mio compagno di viaggio per la giornata e intanto metto in moto Puffetta. Ci muoviamo verso il first meeting-point della giornata, dove il primo gruppetto di noi che vive nel capoluogo ligure si è dato l’appuntamento. Tutto come da copione, gli amici sono già lì ad aspettarmi\ci (qualcuno più invasato di me?!). Attendiamo l’ultima coppia di scalmanati e partiamo con destinazione Lavagna dove ad attenderci ci sarà il secondo gruppo. Incredibile, si arriva tutti con 10 minuti di anticipo e si parte. La formazione è eterogena e c’è un mezzo per ogni scuola di pensiero: dalle old grezze come il Sierra Cosworth alla letale Lancer EVO VII RS, tutte debitamente “vitaminizzate”.

Dopo qualche km abbandoniamo i centri abitati e iniziamo a salire sempre più. Il silenzio di questa domenica mattina è squarciato dal rombo di circa 1300cv totali che serpeggiano lungo la strada ancheggiando da una parte e dall’altra come una sinuosa danzatrice del ventre.
Parazzuolo, Cabanne, Rezzoaglio, dove per una volta sono i numerosi motociclisti a guardare con il sorriso da appassionati i mezzi a 4 ruote sfilare lungo la strada. Si entra a Santo Stefano d’Aveto e si va a parcheggiare a colpo sicuro nell’area antistante il castello. La temperatura segna 32°, decisamente caldo sia per noi che per le nostre piccole che vengono chiuse prima di entrare in Hosteria.

Le 2 ore stimate per il pranzo scorrono veloci tra racconti di giornate in pista, tecnicismi meccanici e storie da forum che suscitano sempre l’ilarità generale. In un colpo di ciglio ci si trova a pagare il conto: ironia della sorte, in una delle pareti del locale campeggiano delle foto di rally che ritraggono due generazioni di Clio in azione nel loro territorio di caccia.

Si esce e ci si dirige sotto al castello per spostare i bolidi in posizione per la foto tanto bramata. Una piccola fiera di svariati oggetti ha occupato gran parte della piazza, ma c’è ancora abbastanza posto per poter mettere un importante tassello nella giornata. Prima di essere ostracizzati dai proprietari dei banchetti ci rimettiamo in moto verso Cabanne per poi salire verso Canale, poi Barbagelata e infine scendere al passo della Scoglina dove ci si ferma per un’altra sessione di foto.
Tempo di sgranchire le gambe e fotografare i più variopinti mezzi che transitavano (come una Lambretta con livrea Kawasaki e scritta Lambrosaki) e ci rimettiamo in moto per andare giù nel toboga della Scoglina e dritti verso Chiavari.

Qui ci si ferma in Piazza Cavour per l’ultima bevuta in compagnia (Coca-Cola a fiumi!) e per i saluti di rito. La giornata volge al termine e i serbatoi sono più pieni del previsto. Veniamo scortati dai ragazzi del posto fino all’ingresso dell’autostrada e con tutta calma rientriamo nelle rispettive dimore. Stanchi, sudati ma dannatamente felici!

Beh, dopo tutto questo racconto, vi starete chiedendo cos’è la passione per me? La passione è in ogni cosa che si fa per giornate come questa. Dal controllare le cose più fondamentali al fine della salvaguardia meccanica del mezzo, alla scelta della colonna sonora da utilizzare durante i noiosi trasferimenti autostradali. La passione è sfilare lungo bellissime strade, sentire le curve succedersi una dopo l’altra e avere dentro di sé quella strana sensazione di far parte di qualcosa, anche se intangibile.
Passare per i paesi dove anziani del posto, molto probabilmente nati e vissuti lì, ti guardano con stupore accompagnandoti con lo sguardo fino all’ultimo centimetro possibile di curva a loro visibile.
E’ complimentarsi l’un l’altro dei diversi stili di guida o modi di viaggiare dell’auto.
E’ anche solo stare in silenzio al ristorante in attesa che qualcuno accenni ad un nuovo discorso (una sorta di turbo-lag linguistico!).
Mettere il braccio fuori dal finestrino e surfare onde immaginarie con il palmo della mano, con lo sguardo fisso al particolare della strada o della vettura che ti sta davanti per poi commentarlo nell’attimo successivo e dimenticarlo in quello ancora dopo.
In ogni attimo c’è passione. Non esistono invidie, rivalità, magari qualche sfottò ma tutto è teso alla felicità.
Vorrei aver la capacità di riassumere tutto in una sola frase, dicevo. Ma, e qui userò la tecnica (ammesso che esista) della citazione per introdurre la citazione, c'è sempre qualcuno che ha detto una cosa nel migliore dei modi, perciò se non riesci a fare di meglio ruba da lui e farai la tua figura.

Non me lo farò ripetere due volte!
Diderot scrisse: «Esiste solo una passione, la passione per la felicità».

Guardando come sonnecchia felice Puffetta direi che lo è. E io con lei".

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