martedì 12 agosto 2008

Fausto e Iaio


Il 18 marzo 1978 in via Mancinelli, a Milano, vengono uccisi Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci: otto colpi Winchester calibro 7,65 tolgono la vita a due diciotenni del Centro Sociale Leoncavallo. Fausto e Iaio. Trent'anni dopo. Raccolta di scritti, documenti, testimonianze per non dimenticare, edito da costa&nolan, a cura dell'Associazione familiari di Fausto e Iaio (235 pp, 15 Eu), ha già nel titolo il senso del libro: ricordare. Pagine che, attraverso contributi di amici e conoscenti, professori e parenti, giornalisti e politici, riattraversano i fatti succedutisi da quel sabato, una ricostruzione per memorie che restituisce non solo gli avvenimenti, ma anche il clima politico italiano alla fine degli anni '70.
È l'Italia degli anni di piombo, del caso Moro, sequestrato proprio due giorni prima del duplice omicidio di via Mancinelli, una Milano ancora ferita dalla strage di piazza Fontana, una città che comincia a conoscere le derive dell'eroina. E, proprio in questa direzione, Fausto e Iaio stavano conducendo approfondite indagini: interviste sul campo e nastri meticolosamente registrati saranno misteriosamente trafugati dopo la loro morte.

Nella forma e nella sostanza fu un'esecuzione, maturata negli ambienti dell'estrema destra e che, a trent'anni di distanza, non vede ancora i responsabili.
Le indagini sono durate anni e le carte processuali passate nelle mani di numerosi giudici e magistrati. Al termine dell'inchiesta gli indiziati restano tre: il neofascista Mario Corsi, Massimo Carminati e Claudio Bracci, affiliati alla banda della Magliana.
Questa la conclusione con cui il Giudice delle Udienze preliminari del Tribunale di Milano, Clementina Forleo, archivia l'inchiesta il 6 dicembre 2000: «Pur in presenza dei significativi elementi indiziari a carico della destra eversiva ed in particolare degli attuali indagati, appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di questi elementi, e ciò soprattutto per la natura del reato delle pur rilevanti dichiarazioni».


Fausto e Iaio, a trent'anni dall'uscita di Che idea morire di marzo - raccolta di poesie, lettere e ricordi, pubblicata all'indomani della loro tragica scomparsa - restituisce una delle tante pagine nere, e purtroppo irrisolte, della storia italiana. Articoli di giornale, documenti giudiziari e inchieste interrotte, come quella di Mauro Brutto, morto in circostanze poco chiare, sono orchestrate da Daniele Biachessi. Seguono testimonianze di ieri e di oggi offerte da Gad Lerner, Paolo Hutter, Ada Negroni, Daniele Farina, Ivan Berni e Leonardo Coen. In allegato il documentario in dvd di Bruno Capuana.

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