domenica 22 marzo 2009

Vamonos!



Una vittoria fondamentale per continuare ad inseguire la Champions.
A Marassi, dopo la trasferta di San Pietroburgo, è il turno dell'Udinese, ultimo baluardo italiano nelle competizioni europee. Marino opta per il turn over: fuori Di Natale, Pepe e Quagliarella e attacco affidato alle giocate di Floro Flores, Isla e Sanchez.
Gasperini, invece, propone il classico 3-4-3 senza poter contare però sulll'apporto di Thiago Motta e Mesto, indisponibili per infortunio, e lo squalificato Jankovic.

Dopo 40 secondi, è Sculli, su suggerimento di Palladino, a sprecare la prima occasione della partita. L'Udinese copre bene gli spazi, esibisce buon possesso palla e con Sanchez mette in difficoltà Biava: sarà proprio il cileno, infatti, ad impegnare severamente Rubihno con un tiro dal limite. Il Genoa, che soffre la scarsa vena realizzativa di Milito, ci prova così dalla distanza: Bocchetti, convocato a fine partita dal tecnico della nazionale Marcello Lippi, dapprima si vede respingere da Koprivec una poderosa conclusione e poi calcia di poco a lato.
Infine, sarà di nuovo sculli, anticipando di testa l'accorrente Rossi, a sciupare l'ennesima occasione da goal.

Nella ripresa, grazie soprattutto all'ingresso di Olivera, il Genoa parte con più convinzione. Ma è l'Udinese a recriminare per un rigore non dato su Floro Flores: ingenuo il fallo di Juric e grave disattenzione dell'arbitro per la mancata segnalazione. Sul successivo ribaltamento di fronte i rossoblù passano: cross dalla sinistra di Palladino e Sculli insaccare di testa per il momentaneo vantaggio. Sbloccata la parità, il Genoa può contare anche sulla superiorità numerica: a metà ripresa, infatti, Ayrodi espelle Sanchez, reo di aver applaudito ironicamente un mancato fischio del direttore di gara. Marino decide così di far entrare l'artiglieria pesante, ma nè QuagliarellaDi Natale riusciranno a riequilibrare le sorti dell'incontro. Anzi, sarà di nuovo il Genoa, poco prima del triplice fischio, a porre la parola fine alla gara: di nuovo Palladino sulla sinistra, palla in area e Milito a sbloccarsi dopo un lungo digiuno.

Brutta partita, ma l'importante era mettere fieno in cascina. La sosta per la nazionale cade a pennello: non solo per il recupero degli indisponibili, ma soprattutto per rifiatare prima dello sprint finale. L'Udinese può recriminare per alcune decisioni dubbie, ma il Genoa ha saputo essere cinico quanto basta per far sua l'intera posta.
La strada per l'Europa è fatta anche di partite simili.

Vamonos!

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