domenica 15 marzo 2009

Che Pollo!



Ecco il commento di Alessio Rassi a Cagliari-Genoa.


"Anticipo della 28esima giornata di scena al Sant’Elia di Cagliari.

Il Genoa di Gasperini, orfano di Ferrari e Biava e di Motta a centrocampo, schiera una difesa giovanissima con Criscito a dirigere Bocchetti e il greco Papastathopoulos. Fasi iniziali di gara dettate da un tatticismo più o meno evidente, con la formazione ospite più attendista del solito. Il Cagliari, dal canto suo, cerca con Jeda e Acquafresca di penetrare la giovane difesa. Poco prima del 20’ è Juric a ispirare Sculli poi fermato in scivolata da Agostini. Dopo, invece, sarà Milito a calciare sul fondo dalla destra.

La partita scorre tra un’ammonizione e l’altra, fino al contestato episodio che porterà gli isolani in 10 prima del 40’: Cossu, già amminito per un duro intervento su Juric, colleziona una nuova ammonizione (forse esagerata) sul giocatore croato che lo porterà anzitempo, tra le proteste dello stadio, negli spogliatoi. Cagliari in inferiorità numerica, ma Genoa che manca di incisività sotto porta. Il primo tempo si conclude a rete inviolate. Brutto gioco da entrambe le parti e un Milito che, inutile nasconderlo, è l’ombra di quello del girone d’andata.

Al quarto d’ora della ripresa iniziano i cambi in casa rossoblù: fuori Mesto, dentro Olivera. Entreranno poi Palladino per il capitano Rossi e Modesto per Sculli. Allegri risponderà con Matri per Acquafresca e Lazzari per Biondini. Sul finale il giovane Ragatzu sostituirà Matheu.
Il gioco espresso non è dei migliori: il Cagliari in 10 si difende e il Genoa difetta negli ultimi metri. Il limite, già evidente nella precedente partita contro la capolista Inter, sta proprio nella conclusione. Grandi fraseggi fuori area, senza mai arrivare alla conclusione, ubriacando se stessi prima che gli avversari.

Al 65’ il peggior incubo del Genoa negli ultimi tempi, ovvero il guardalinee, si manifesta nuovamente, annullando un gol al neo entrato Olivera per un fuorigioco inesistente.
Ma, si sa, il calcio è fatto di episodi, gli episodi sono creati da giocatori e questi ultimi sono quelli che meno ti aspetti quando li vedi entrare in campo. Accade quindi di scuotere la testa in modo rassegnato quando si vede Rubinho ceffare i rinvii più semplici, Milito perdere palla e Olivera muoversi in maniera non propriamente rapida. E subito si passa dai sopracitati stati di rassegnazione alla felicità più totale, vedendo lo stesso portiere salvare due volte la propria porta e Olivera regalare 3 punti fondamentali per la corsa Champions quando il cronometro segna 85’.

E si capisce che questo Genoa è costruito intorno a tutti. Non ci sono titolari e comprimari perché tutti inseguono lo stesso obiettivo, pronti a risorgere e a caricare la squadra quando sembra in ginocchio. E, di riflesso, si salta tutti, che si sia sul divano o in gradinata, in un lungo abbraccio che va con il pensiero a tutti i Grifoni là fuori.
Avanti così Genoa,
«[…] ovunque tu sarai io non ti lascerò mai»."

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