domenica 14 giugno 2009

Cima Bertrand: alla prossima!



Perdere. Un verbo che a chiunque non piace mai declinare. Eppure spesso nella vita è necessario farlo.

Di recente sono stato sconfitto, ma mai avrei creduto di provare tanto piacere nel soccombere. Partito da Upega alla volta del Monte Bertrand (2484 mt), dopo ore di cammino e fatica, non sono potuto salire in vetta. La neve era troppa. Il sentiero, invaso da bianche lingue gelate, perdeva il tracciato per riprendere il suo itinerario pochi metri innanzi. Poco spazio mi separava dalla meta, eppure ho dovuto desistere e riconoscermi sconfitto di fronte al monte. L'amarezza non è stata poca. La cima innevata sembrava guardarmi con soddisfatta aria di sfida: impotente non ho potuto che tornare indietro. Rammaricato, ma contento.
Felice per aver comunque tentato, per aver provato e aver conosciuto.
Che cosa mi fa rendere meno amara la mancata ascesa finale? Il sapore della scoperta. Nuovi luoghi, la natura e i miei limiti: la consapevolezza della mia finitezza applicata alla bellezza che mi circonda ogni giorno.

Cima Bertrand: alla prossima!

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