domenica 17 gennaio 2010

La musica non cambia



Un'altra trasferta, ancora una sconfitta e l'ennesimo pesante passivo. Gli errori della programmazione estiva, ormai, non sono più un mistero. Al di là degli infortuni, la rosa attuale è decisamente inferiore rispetto a quella dello scorso anno. Depauperato dei pezzi migliori, il Genoa ha adesso come unico obiettivo quello di onorare fino in fondo un campionato che, ormai, è diventato di pura transizione. Qualche soddisfazione è ancora a portata di mano, ma è opportuno ribadire che questo gruppo può ambire esclusivamente ad un torneo di metà classifica. I nuovi acquisti avranno bisogno di tempo per imparare i meccanismi della squadra e già mercoledì si torna in campo. Il tempo stringe e il Genoa visto all'Olimpico contro la Roma è stato disarmante. Un po' di amarezza dopo le recenti imprese, è più che legittima. Sarebbe stato bello ripetersi...

Amelia: 7. Dopo 2 minuti, Perrotta gli scalda i guanti con una bomba ravvicinata. E' decisivo anche sulle conclusioni di Riise e Toni. Assolutamente incolpevole in occasione delle tre marcature giallorosse.

Biava: 5,5. La sua gara non è malvagia. Gioca spesso sull'anticipo: qualche volta gli riesce, altre volte no. In virtù di tale atteggiamento, ricorre spesso a falli sistematici sulla trequarti. Ha bisogno di un direttore di orchestra che lo guidi, quando è chiamato a prendere l'iniziativa crea squilibri in tutto il reparto.

Dainelli: 5. Il suo esordio non è particolarmente felice. Ha però l'attenuante di essere appena arrivato. In settimana aveva dichiarato di sapere come fermare Toni: l'ex attaccante del Bayern fa doppietta e gli scappa clamorosamente in un paio di occasioni. Assieme a Biava lascia un buco incredibile in occasione del 2-0.

Bocchetti: 5. Non si vede quasi mai, e quando ci si accorge di lui è per un errore. Dalla linea difensiva persevera in inutili lanci lunghi che si spengono tristemente nella metà campo romanista. Assieme a Criscito perfeziona l'operazione Toni-rilancio. Lippi ringrazia, ma i genoani no.

Rossi: 6. Tutti i tifosi hanno un debito di riconoscenza nei confronti del capitano. Per questo motivo il suo voto raggiunge la sufficienza, nonostante la prova non sia tra le migliori. Ci mette sempre la faccia e mai si tira indietro. Prova a coprire le falle di una difesa che fa acqua da tutte le parti. Ci riesce solo a tratti.

Milanetto: 5. La stella non brilla, il cigno non apre le ali. Poca corsa e tanti palloni sbagliati. Dovrebbe essere più protetto dai compagni di reparto, invece, con il fianco scoperto alle bordate di Brighi e Perrotta, va spesso in apnea. La manovra del Genoa collassa e le azioni da goal sono davvero poche.

Juric: 4. Non è mai in partita, sbaglia anche gli appoggi più elementari ed è a corto di condizione. I due infortuni ravvicinati lo hanno fiaccato. Perchè non provare Zapater?

Criscito: 5. Se è chiamato a far gioco in avanti, Mimmo è devastante. Quando deve difendere, invece, è letale in senso opposto. Sul 3-0 non ci sono scusanti: la palla lenta di Vucinic era intercettabile. Finisce invece sulla testa di Toni e sono di nuovo tre. Assurdo.

Mesto: 4. Non è in grado di fermare un pallone che sia uno. Parte palla al piede e finisce oltre il fallo laterale; gli arriva un passaggio e lo stoppa a 4 metri di distanza; gli avversari ringraziano e lui guarda incredulo l'arbitro. Resta un arcano il modo in cui si sia divorato il goal del possibile pareggio: a porta vuota, si improvvisa driblomane e spara sulle gambe avversarie. Mah...
dal 26 s.t. Tomovic: sv.

Suazo: 5. La bontà del giocatore è fuori discussione, ma forse le emergenze del Genoa erano in altri reparti. L'honduregno è devastante se lanciato negli spazi, ma se è chiamato a far pressing sui difensori avversari è irritante. Si muove solo se servito, così non va...dal 19' st Crespo: sv. E' un campione e merita maggior considerazione. Farlo entrare sul 3-0 non è stato un bel gesto. Forza Hernan.

Sculli: s.v. Speriamo che il suo infortunio non sia grave. Dal 30 pt Fatic: 4. La colpa non è del ragazzo, ma nella tempistica e nella modalità del suo impiego. Con Sculli out, il sostituto più indicato, nonostante le innumerevoli defezioni, era Tomovic. Ad inizio stagione era considerato l'alternativa a Juric, finora è stato impiegato solo sulla fascia. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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