domenica 21 dicembre 2008

I cerotti non piegano il Grifone



Trovo sinceramente difficoltoso commentare la vittoria di Verona. Il Genoa si presentava al Bentegodi con gli uomini contati, orfano di Milito e di fronte un Chievo bisognoso di punti per lanciare la rincorsa alla zona salvezza. Insomma, nonostante si giocasse contro l'ultima della classe, i presupposti per concludere l'anno in bellezza non erano così scontati.

Sul campo la partita è stata obiettivamente brutta. La squadra di Di Carlo ha iniziato con maggior brio rispetto ai rossoblù, senza per questo impensierire oltremodo Rubihno. Dopo l'incornata iniziale di Yepes, proprio un goffo intervento dell'estremo genoano ha creato apprensione nella difesa ligure che, nonostante l'assenza di Ferrari, ha esibito sufficiente solidità.
Il Genoa dal canto suo ha impostato la gara sul possesso palla: Juric a rompere, Motta a costruire e in avanti Olivera a sostituire Milito. Proprio l'uruguaiano è stato protagonista di una delle azioni più pericolose del primo tempo: imbeccato da un'ottimo Criscito, il Pollo si procura e calcia una punizione che finisce di poco a lato. La seconda, invece, capita sulla testa di Vanden Borre, che, ben servito da Jankovic, appoggia debolmente sprecando una ghiotta possibilità.
Lo spettacolo latita, i goal pure e il tempo termina sul punteggio di parità.

La ripresa vede i padroni di casa alla ricerca spasmodica del gol e solo il palo salva Rubihno sulla girata di testa di Pellisier. Il Genoa più facilmente riesce a rompere l'azione degli avversari, mentre in fase di possesso non trova punti di riferimento su cui imbastire l'azione. La difesa e il centrocampo reggono, ma vacillano, quando il palo prima, e Rubihno poi, negano a Esposito e a Pinzi un vantaggio che, tutto sommato, sarebbe stato meritato.

Privo di Milito, l'attacco rossoblù incontra oggetive difficoltà: Jankovic e Vanden Borre intepretano bene il ruolo che Gasperini ha loro riservato, mentre Olivera è autore di una prova opaca: incapace di far salire la squadra, protegge poco la palla e, spesso, si è fa trovare fuori posizione.
Ma il calcio, si sa, spesso è beffardo.
Proprio quando il risultato sembrava ormai accontentare i contendenti, Olivera, ben servito da Juric, si libera in area e trafigge Sorrentino: il vantaggio rossoblù resisterà fin oltre i sei minuti di recupero, permettendo al Genoa di cogliere la prima vittoria lontano da Marassi.

Per onestà, è giusto dire che il Chievo non meritava la sconfitta, ma la vittoria di Verona è preziosissima. Non solo poichè conseguita in un momento di emergenza, ma sopratutto perchè pareggia i punti persi in casa con il Bologna. A due giornate dalla fine del girone di andata, il Grifone recupera punti sul Napoli e impreziosisce il proprio ruolino di marcia: l'anno si chiude nel migliore dei modi, l'augurio è che il prossimo si apra ancor meglio!

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