domenica 6 dicembre 2009

Il Genoa spreca, il Parma no




Dopo la sbornia del derby, il Genoa pareggia contro il Parma. Ma è giusto sottolineare che quello contro i ducali è un buon punto: dopo essere passato in vantaggio e aver sfiorato più volte il colpo del ko, il Genoa si è fatto raggiungere e sorpassare dai guizzi di Biabiany. Il goal di Palladino, infine, ha ristabilito la parità iniziale. Nonostante i troppi errori sotto porta, la squadra di Gasperini ha disputato una buona partita, pagando forse a caro prezzo alcune delle distrazioni che spesso si concede. Tante emozioni e tanti goal: lo spettacolo è sempre di casa al Ferraris. Forse troppo!

Scarpi: 6. Gasperini lo premia per la sua professionalità e lo promuove titolare. Ogni volta che viene chiamato in causa, il buon Alessio risponde presente. E pazienza se sul pareggio di Biabiany la palla gli passa sotto le gambe. Intramontabile.

Rossi: 7. Altra prova maiuscola. Senza Biava e Sokratis è costretto a giocare più arretrato. Dopo lo svantaggio è lui a tenere su la baracca là dietro. Non solo, ha addirittura la forza di proporsi in avanti. Continuo.

Moretti: 5,5. In occasione del pareggio parmense si addormenta assieme a Bocchetti: a Biabiany non pare vero e si invola solitario verso Scarpi. Anche se il centrale non è il suo ruolo, certi errori vanno evitati. Meno preciso che nelle precedenti partite è sembrato svagato e distratto. Che sia già in clima Valencia?

Bocchetti: 5. Se le partite di campionato fossero tutte dei derby, Sasà sarebbe il miglior terzino d'Europa. Purtroppo la stracittadina ricorre solo 2 volte a torneo e, dopo la bella prestazione di una settimana fa, contro il Parma fa qualche passo indietro. In occasione del pareggio sbaglia ad accorciare e rimane tagliato fuori. Spesso si incarta sul pallone, rallenta la manovra difensiva e lancia a sproposito palloni verso l'attacco. Legoland.

Criscito: 6. Il goal del vantaggio parmense è, in parte, sua responsabilità: sul cucchiaio di Galloppa si fa trovare totalmente sorpreso. Lanzafame ha la possibilità di stoppare indisturbato e di servire Biabiany in mezzo all'area. Per il resto, normale amministrazione.

Mesto: 5. Si fa notare solo quando perde palla. Per il resto è come se in campo non ci fosse. Ogni altro commento è superfluo. Dal 34 s.t Tomovic: sv. Anche se gioca 10 minuti, si fa apprezzare per alcune buone discese sulla fascia destra. In una di queste Lucarelli tocca di mano in area, ma Brighi sorvola non fischiando il penalty.

Milanetto: 7. Ripete la bella prestazione del derby: tanto gioco e altrettanta precisione. Come sette giorni fa sarebbe anche autore di un goal, ma la terna arbitrale annulla per fuorigioco inesistente. Gigante.

Juric: 5.5. Di fronte a giovani come Dzemaili e Galloppa si trova in difficoltà. Spesso corre a vuoto e in fase di possesso è poco lucido. Troppo falloso in situazioni che non lo richiederebbero. Ammonito.

Palacio: 7. Gioca solo un tempo, ma che gioia vedere la Joya! Il suo primo goal in serie A è un capolavoro di corsa, tempismo e tecnica. Al povero Lucarelli non resta che lasciarlo andare verso Mirante e gonfiare la rete. Purtroppo non ha nelle gambe i 90' minuti e senza di lui il Grifone è troppo prevedibile. Talento sopraffino. Dal 1 s.t Floccari: 6. Si impegna su ogni pallone e sportella con Panucci e Paci. Si sacrifica tantissimo e non è determinante solo perchè non gli arriva un solo pallone giocabile. Merita fiducia.

Sculli: 6. Gasperini lo ripropone come punta centrale, ma i risultati sono meno soddisfacenti rispetto al derby. Come al solito non si risparmia e corre come un forsennato su ogni rimbalzo. Nel secondo tempo passa sulla fascia e si divora il goal del possibile vantaggio. Duracell. Dal 40' st Crespo: sv.

Palladino: 7. Nonostante si divori due palle goal clamorose e, nonostante abbia peccato di egoismo in almeno una di queste circostanze, Palla è il giocatore che nel momento più difficile della partita si è caricato sulle spalle il peso dell'attacco. Il goal del pareggio è un colpo di biliardo, potente e preciso, che non lascia scampo a Mirante. Imprevedibile.

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